Un finale di stagione amaro, ma ricco di insegnamenti
Siamo pronti ad affrontare l’ultimo, grande appuntamento della stagione belga: la leggendaria 24 Ore di Spa-Francorchamps. Un tracciato mitico, ricco di storia e di insidie, dove solo i piloti più audaci e le squadre più preparate possono ambire alla vittoria.
Per questa sfida, il nostro equipaggio si arricchisce di un ospite d’eccezione: Luca Rangoni, pilota professionista con un palmarès di tutto rispetto, tra cui la vittoria nel Campionato Italiano di Formula 3 nel 1995 e numerosi successi con la Renault Clio Sport. Avere un pilota di tale esperienza al nostro fianco è un onore e un’ulteriore motivazione per dare il massimo.
Le qualifiche si rivelano subito impegnative: la concorrenza è agguerrita e conquistare le prime posizioni è una vera e propria battaglia. Nonostante i nostri sforzi, riusciamo a ottenere solo l’undicesima posizione in griglia di partenza. Ma non ci scoraggiamo: sappiamo che la 24 Ore è una gara lunga e imprevedibile, dove tutto può succedere.



Al via, Rangoni dimostra subito il suo talento, risalendo posizioni e portandosi a ridosso dei primi. Gli inseguitori, però, non mollano la presa, consapevoli che su un circuito come Spa possono fare la differenza.
La notte cala sulla pista, rendendo la gara ancora più insidiosa. Cerchiamo di mettere a punto una strategia che ci consenta di mantenere le posizioni di testa, ma purtroppo incappiamo in una penalità di un giro. Un errore che pesa come un macigno, soprattutto in una gara di durata come questa.

Nonostante la penalità, continuiamo a lottare con grinta, superando le difficoltà della notte, tra full course yellow e pioggia battente. L’alba, però, si rivela fatale per la nostra C1 n. 263: un contatto con un’altra vettura ci costringe al ritiro dopo 16 ore di gara. Un epilogo amaro, che lascia l’amaro in bocca a tutto il team.
Nonostante la delusione, siamo consapevoli che anche le sconfitte possono essere fonte di insegnamento. Analizzeremo attentamente quanto accaduto, cercando di capire dove abbiamo sbagliato e cosa possiamo migliorare in futuro.
Ora ci aspetta un periodo di riposo forzato, ma siamo già proiettati al 2024, pronti a tornare in pista con ancora più grinta e determinazione.



